USA 2016 – Travel Diary – Day 06

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DAY 6: Ford Performance – Knockin’ on heaven’s Door

“Se l’opportunità non bussa, costruisci una porta”  Milton Berle

Ho sognato per tutta la vita di lavorare per la Ford Motor Company; almeno da quando ne ho coscienza. Ma, ad essere onesti, questo sogno, nell’Italia della fine degli anni ’90 era molto lontano anche dall’essere vagamente possibile. Era già quasi fantascienza il pensiero di visitare gli uffici di Ford Performance (all’epoca Ford Racing).

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Abbiamo raggiunto gli uffici di Ford Performance appena dopo pranzo. La mattina l’abbiamo dedicata a una causa più che onorevole: recuperare allo stand Ford il modellino Rewell della Ford GT. Un motivo direi più che onorevole per guidare nel traffico, trovare posteggio, entrare, recuperare il modellino e andare a pranzo. Ci serviva per la nostra collezione, anche se il mio non uscirà mai dall’involucro originale né tanto meno verrà mai assemblato (con mio sommo stupore, diversi giorni dopo il nostro rientro, ho scoperto che il mio compagno di viaggio lo ha addirittura aperto e montato…incredibile!)

Dedicare l’intero pomeriggio, dentro gli uffici di Ford Racing, per la seconda volta, è stato un tuffo a ritroso nei miei sogni di bambino. Specialmente quando hanno avuto la malaugurata idea di lasciarmi mettere in moto la Shelby Gt-350 2015, Miami Yellow, che hanno come prototipo da test: Non avete idea del suono ragazzi!

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Tutte le volte che me ne vado da questi uffici, circondati da 2 aree di parcheggio zeppe di prototipi, all’aperto, mi sento particolarmente triste; prima di tutto perché ognuno di quei prototipi starebbe meglio nel mio box, con tutte le amorevoli cure del caso che sarei in grado di dargli; Secondariamente perché sono Geloso. Intendiamoci, non quel tipo di gelosia che si tramuta in invidia, sia chiaro, ma una gelosia diversa, molto più simile a “ se potessi tornare indietro, e scegliere dove nascere, sceglierei L’America e il Michigan, in modo da spendere tutta la mia post adolescenza a inviare curriculum per tutte le posizione aperte in Ford Performance (netturbino incluso) “.

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Una brevissima sosta in Hotel e poi ci siamo diretti di gran carriera al meeting mensile del MOCSEM (detto all’italiana Possessori di Ford Mustang della parte sud-Est del Michigan). Questo club, che conta più di 200 iscritti, si riunisce mensilmente, per discutere di bilanci societari, iniziative, etc.

Da profano, proveniente da realtà più piccole e con una tradizione di club meno strutturati, più familiari, ci siamo trovati spiazzati. Soprattutto quando Mike Rey, presidente del club, e John Clor, direttore della sezione Enthusiasts di Ford Performance, mi hanno invitato a parlare di fronte a tutti. Una sorpresa decisamente inaspettata. Nonostante conoscessimo Jennifer, William e tanti altri presenti, il dover parlare senza essermi preparato nulla di fronte a così tante persone, mi ha un attimo spiazzato. Poi la mia incommensurabile faccia tosta mi ha risolto la situazione. Abbiamo raccontato tutti i progressi che abbiamo fatto dall’ultima volta che ci siamo visti, gli abbiamo spiegato quanto è difficile essere proprietario di una Mustang in Europa, tra inutili balzelli fiscali, meccanici incompetenti, ricambisti truffaldini e una difficoltà oggettiva da parte di Ford Europa a relazionarsi con noi, in quanto senza ricambi né risposte. Facce incredule ci hanno ascoltato, intervenendo con diverse domande, per circa 20 minuti.

Li abbiamo lasciati con la promessa di tornarli a trovare d’estate, magari nel 2017. Appena rientrati in albergo, ci siamo messi a lavorare sul materiale prodotto e, poco dopo, ci siamo messi a letto. Il giorno dopo ci aspettava un’altra giornata intensa: qualcuno ha detto Roush Industries?

 

 

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